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Modifiche al contratto di AdSense: vediamo cosa è cambiato


contratto adsenseIeri a tutti gli utenti registrati ad AdSense è arrivata una mail che informa che ci sono stati dei cambiamenti nel contratto, e stamattina in molti mi hanno scritto chiedendomi un parere sulla cosa. Facendo ricerche in rete in effetti ho visto molto allarmismo, sia perchè la forma con cui è stata scritta la mail non è delle più gentili, sia perchè alcuni hanno erroneamente confrontato questa versione con quella del 2005 (effettivamente con molte differenze) e non con l’ultima del 2008.

Riassumo velocemente: non è cambiato niente. Vediamo nel dettaglio l’unica piccola modifica.

Guadagnare con AdSense: analisi approfondita delle migliori posizioni

Google studia continuamente l’andamento del proprio sistema di annunci contestuali per migliorare sempre di più su due fronti: offrire una pubblicità con il miglior rapporto qualità/prezzo agli inserzionisti e garantire loro il loro massimo rendimento per l’investimento fatto, e cercare di massimizzare i propri profitti. In particolare quest’ultimo punto dipende molto dai publisher che scelgono AdSense come sistema per monetizzare il proprio sito/blog.

Google ha tutto l’interesse a tenerci sempre informati sui risultati delle proprie ricerche su come aumentare il rendimento degli annunci contestuali, perchè guadagna di più se noi guadagniamo di più. Sono state pubblicate nei giorni scorsi due interessanti guide sulle posizioni migliori dove inserire gli annunci e sul modo migliore di presentarli al pubblico.

Nuove possibilità di guadagno online con Amazon.it

programma affiliazione amazon

Amazon, il portale americano inizialmente nato per la vendita di libri online ma che poi ha esteso la sua offerta anche ad altri prodotti, soprattutto legati alla tecnologia, sbarca finalmente in Italia con un dominio dedicato: Amazon.it. A parte la felice prospettiva di poter usufruire di condizioni davvero vantaggiose per l’acquisto di libri (persino un mercato dell’usato, ancora non operativo in Italia), si aprono diversi spiragli per chi vuole monetizzare il proprio tempo investito online, al momento tramite un programma di affiliazione ma non è detto che in futuro non si aggiungano  altre vie già percorse oltre oceano, come la vendita online delle proprie opere per gli autori che decidono di auto pubblicarsi.

Le visite aumentano ma non i guadagni AdSense: perché?

AdSenseChi ha scelto di utilizzare AdSense per monetizzare i contenuti del proprio blog, avrà notato quasi certamente che i guadagni non aumentano in maniera direttamente proporzionale alle visite. Chi è riuscito a costruire un traffico tale da poterne trarre dei dati significativi, avrà visto come al doppio delle visite (o dei click) non corrisponde mai un doppio guadagno. Per intenderci, come una curva che sale ripida all'inizio e poi lo fa sempre più dolcemente.

Spesso questa curva si interrompe anche bruscamente, per cui sembra che i guadagni non vogliano proprio più crescere. Ma perché succede? In realtà lo sa solo Google, ma dalle informazioni fornite nel corso degli anni e dai studi fatti dagli stessi utenti, possiamo trarre una conclusione.

Un po’ di trasparenza: Google pubblica la quota di compartecipazione delle entrate di AdSense

image Dopo i continui richiami da parte dell’antitrust, Google ha deciso di rendere nota la quota di compartecipazione delle entrate di AdSense per una maggiore trasparenza:

Oggi, nell'intento di rendere più trasparente il nostro rapporto con i publisher AdSense, abbiamo deciso di comunicarvi le quote di compartecipazione alle entrate dei due prodotti AdSense principali: AdSense per i contenuti e AdSense per la ricerca.

I publisher che utilizzano AdSense per i contenuti, ossia la maggior parte dei publisher AdSense, guadagnano, in tutto il mondo, il 68% delle entrate. Questo significa che per gli annunci AdSense per i contenuti pubblicati sui vostri siti vi ripaghiamo il 68% dell'importo che ci pagano gli inserzionisti. L'importo rimanente copre i costi di Google per il continuo investimento in AdSense, ad esempio per lo sviluppo di nuove tecnologie e funzioni, nonché di nuovi prodotti per massimizzare le entrate che generate dagli annunci. Nei costi rientrano inoltre le spese di creazione di prodotti e funzioni che consentono agli inserzionisti AdWords di pubblicare annunci sui siti dei partner AdSense. Dall'introduzione di AdSense per i contenuti, avvenuta nel 2003, la quota di compartecipazione alle entrate non è mai cambiata.

I partner di AdSense per la ricerca ricevono, in tutto il mondo, il 51% di compartecipazione alle entrate per gli annunci associati ai risultati di ricerca.

La notizia è stata pubblicata sul blog ufficiale di AdSense in italiano a fine maggio e mi sono ritagliato solo ora uno spazio per commentarla.

Guadagnare con AdSense: capire e scegliere le keywords che rendono di più

In genere chi cerca di guadagnare con AdSense creando blog o siti tematici tende quasi sempre a puntare su una grande quantità di visite giocando sui temi più gettonati in rete. Molti ci riescono grazie alla loro bravura e capacità di distinguersi, con enormi quantità di tempo investito. Ma anche se questa formula può funzionare, l’approccio non sposa perfettamente le logiche che stanno alla base del valore di un click su un annuncio AdSense.

Un click su un annuncio ha un valore variabile, e può capitare anche che un click sia centinaia di volte più redditizio di un altro.

Personalmente individuo tre fattori principali da tenere in considerazione quando si decide di creare un sito per guadagnarci con AdSense:

  1. La concorrenza
  2. La tipologia degli utenti
  3. La capacità di generare reddito degli annunci

In particolare con questo articolo voglio analizzare quest’ultimo punto perchè è un meccanismo fondamentale da capire per pianificare come investire le proprie risorse nel modo più proficuo.

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AdSense Url: come creare e usare i canali per url

I canali di AdSense (quelli che prima venivano chiamati criteri di monitoraggio) sono uno strumento fondamentale per chi cerca di monetizzare i contenuti del proprio blog: opportunamente configurati permettono di capire quali tipologie di annunci rendono di più e in quali posizioni, consentendo una continua ottimizzazione dei guadagni del nostro sito.

Tuttavia, mentre nel nostro blog/sito principale sicuramente si rende necessario uno studio approfondito con canali creati per posizione, tipologia, grandezza e così via, se abbiamo inserito AdSense anche su siti minori può rendersi più pratico avere solo una sommario generale delle entrate generate da quel particolare sito piuttosto che un report dettagliato dei singoli annunci.

Possiamo creare un canale apposta da assegnare a tutti gli annunci, ma questo falserebbe le statistiche di visualizzazione. Quindi in questo caso la scelta migliore è usare un canale per URL. Vediamo come crearli.

Inserire gli annunci AdSense sopra la casella di testo dei commenti su Blogger, e considerazioni in merito

image Ho già più volte detto di come non basti semplicemente aggiungere AdSense (o qualsiasi altro tipo di annunci) nel proprio blog e aspettare che arrivino i guadagni. Si tratta di uno studio continuo, tra scelta delle posizioni, criteri di monitoraggio, filtri della concorrenza, scelta dei colori, e così via. Uno studio che io stesso porto avanti continuamente, con nuove prove come l’aver aggiunto gli annunci intorno al primo post nella pagina principale del blog: esperimento felicissimo, visto che questi annunci hanno il secondo miglior eCPM (il guadagno medio per ogni migliaio di pagine visualizzate) di tutto il blog (al primo posto, ovviamente, l’annuncio all’inizio nella pagina del post).

Mi è stato chiesto da un lettore come fosse possibile inserire l’annuncio subito sopra la casella di testo del commento, nel caso di commenti sotto il post, e ho riflettuto sulla fattibilità e la convenienza di questa operazione.

Come sempre allargo il discorso, e vediamo come inserire qualsiasi codice HTML sopra l’area del commento.

Google si accorda con Amazon.com per integrare Blogger con l’Amazon Associates Program

Sebbene il suo programma di affiliazione sia poco conosciuto in Italia, il famoso sito Amazon permette da tempo di registrarsi all’Amazon Associates Program per poter guadagnare una percentuale sulle vendite effettuate tramite le nostre segnalazioni, semplicemente inserendo i link o i banner dei suoi prodotti nei nostri siti o blog.

Dopo aver aggiunto la possibilità di inserire più facilmente gli annunci AdSense e AdSense for feeds nel proprio blog direttamente dall’interfaccia di Blogger (dalla scheda “Guadagna”), Google ha stretto un accordo con Amazon che permetterà di integrare il catalogo di quest’ultimo con la nostra bacheca, per cui sarà possibile, durante la scrittura di un post, cercare un prodotto in vendita su Amazon e inserirlo come link o banner, senza abbandonare l’interfaccia di Blogger:

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Annunci AdSense nel primo post su Blogger anche nella pagina principale del blog

Molti su Blogger hanno scelto di inserire gli annunci AdSense nel proprio blog senza ricorrere ai posizionamenti proposti da Google (“visualizzazione annunci tra post”) ma scegliendo come me di visualizzarli all’inizio e alla fine del singolo post, magari seguendo l’articolo scritto tempo fa su come farlo. Il “punto debole” di questa strategia è che la pagina principale del blog e quelle dell’elenco degli articoli per categorie rimangono scoperte da quegli annunci, a meno che non si ricorra a elaborate modifiche.

Da qualche tempo però Google ha messo a disposizione un codice che permette di identificare il primo post visualizzato, e questa piccola modifica apre la strada a innumerevoli possibili modifiche ai template di Blogger. La prima che mi è venuta in mente è proprio quella di sfruttare meglio la pagina principale del blog (e quelle dell’elenco dei post per categoria) per gli annunci AdSense:

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Approfitterò dell’occasione per provare il rendimento di questi nuovi annunci e per tenervi aggiornati sul blog. Nel frattempo, se volete inserirli anche voi, vediamo come fare la modifica.

Crisi economica mondiale e andamento dei guadagni AdSense negli ultimi anni

image Avendo cominciato  da giovanissimo a lavorare (e anche a causa della mia continua insoddisfazione professionale) ho fatto tanti impeghi anche diversissimi tra loro, anche se quello del programmatore dura da più tempo e al momento mi dà da mangiare. Tra questi lavori, è capitato per quasi un anno di stare in un’agenzia pubblicitaria. Questo mi ha permesso successivamente di poter fare dei confronti tra quello che si guadagna con i tabelloni pubblicitari e quello che si “racimola” con le inserzioni nel web. Risultato: non c’è paragone.

E’ un dato di fatto che tutt’ora la pubblicità sul web venga pagata molto meno di quella “classica”, soprattutto per quanto riguarda le offerte che esistevano già prima della diffusione del web (chiaro che un servizio online investa viceversa totalmente sulla pubblicità in rete). Ci sono eccezioni per siti particolarmente visitati o blasonati, ma non sono un termine di paragone efficace, è come pensare di mettere un cartellone pubblicitario vicino alla Gioconda al Louvre: ovvio che venga pagato molto di più. Per i nostri piccoli blog invece non c’è molta speranza.

Quest’introduzione giusto per dire: già le vacche sono magre, con la crisi economica mondiale sono diventate trasparenti.

Targeting per posizionamento: un importante strumento per aumentare i guadagni di AdSense

image Le potenzialità di AdSense si rivelano in un corretto utilizzo degli strumenti a disposizione (come i filtri per gli annunci o i criteri di monitoraggio) e nel giusto posizionamento delle inserzioni pubblicitarie (specialmente dentro i post), che se da una parte hanno regole universarli da seguire, dall’altra richiedono uno studio sul proprio blog o sito per capire quali tecniche rendono di più. Tra gli strumenti forniti da Google, ha un’importanza fondamentale il targeting per posizionamento, che permette agli inserzionisti di poter pubblicare annunci in maniera mirata nel nostro blog, aumentando i nostri guadagni anche grazie ad una migliore contestualizzazione degli annunci.

Vediamo come funziona.

Il punto di vista dell’inserzionista

Chi si fa pubblicità tramite AdWords ha tutto l’interesse a massimizzare l’efficenza dei propri investimenti cercando di mostrare i propri annunci nei siti più attinenti ai servizi e ai prodotti offerti. La contestualizzazione viene fatta automaticamente da AdSense, ma può non essere perfetta e l’inserzionista può avere invece l’esigenza di concentrarsi solo su determinati siti (e determinate posizioni) che trattano un argomento a lui congeniale, piuttosto che disperderli per la rete, per ottenere il massimo ritorno con la minima spesa.

A chi usa AdWords (e AdPlanner), Google fornisce la possibilità di fare questa ricerca, purchè il webmaster che utilizza AdSense renda disponibili determinati criteri che permettano appunto agli inserzionisti di trovare il suo sito (e la posizione degli annunci). Questi criteri sono quelli che costituiscono appunto il targeting per posizionamento.

Il punto di vista del publisher

Dal nostro punto di vista, significa comunicare agli inserzionisti i temi trattati da noi, quali formati di annunci utilizziamo e quale posizione hanno. Un publisher potrà quindi scegliere i nostri spazi per la sua pubblicità, mirando a farla apparire in un punto ben preciso del nostro blog. In questo contesto, riveste quindi un’importanza fondamentale scegliere le giuste posizioni per gli annunci, perchè nessun inserzionista pagherà, per esempio, per avere la propria pubblicità in fondo alla pagina del nostro sito: non verrà quasi mai neanche vista dai lettori.

Personalizzare i canali

Comunicheremo queste informazioni agli inserzionisti tramite i nostri canali di annunci (quelli che prima venivano chiamati criteri di monitoraggio, per approfondire vi invito a leggere quest’articolo), da Impostazioni AdSense –> Canali:

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Per rendere visibili i nostri canali agli inserzionisti, clicchiamo sul link Modifica impostazioni di un canale e spuntiamo la casella Mostra agli inserzionisti questo canale per il posizionamento degli annunci:

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E compiliamo le informazioni sottostanti per descrivere questo canale:

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Indicando su quali pagine vengono visualizzati gli annunci (in questo caso, ho indicato che l’annuncio è visibile solo nella pagina del singolo post), la posizione dell’annuncio, e una descrizione aggiuntiva che permetta di far capire meglio la natura e la posizione dell’annuncio. Per la descrizione, ma anche per il nome del canale, è importante dare informazioni ben precise. Attenzione: se cambiamo nome al canale, le offerte degli inserzionisti che lo hanno come target andranno perse.

A questo punto non resta che cliccare su Salva canale e ripetere l’operazione per tutti i canali che vogliamo rendere disponibili per il targeting.

Verificare la redditività dei canali

Un’operazione da fare spesso per capire l’andamento dei propri annunci è verificare la redditività dei canali, che possiamo fare in qualunque momento da Rapporti –> Rapporti avanzati:

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Da Impostazioni AdSense –> Centro verifica annunci, potremo invece dare un’occhiata agli inserzionisti che hanno deciso di pubblicare annunci mirati sul nostro blog:

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E’ chiaro che soprattutto i siti con alto volume di traffico offrono attrattive maggiori per gli inserzionisti, ma visto che lo scopo è apparire su spazi attinenti ai propri servizi, anche i piccoli blog possono essere scelti. A prescindere dal targeting per posizionamento, l’uso dei canali è da raccomandare a tutti i webmaster e blogger che usano AdSense per guadagnare, per capirne l’andamento e ottimizzare il profitto.

AdSense aumenta la dimensione dei caratteri predefiniti: aumenta anche il guadagno?

image Ammetto la mia mancanza: è da febbraio che è possibile cambiare le dimensioni dei caratteri di AdSense, ma a me la cosa era sfuggita. Purtroppo l’intenso periodo di lavoro che sta lentamente sfumando mi ha tenuto lontano da tante cose. Proprio oggi, cercando di recuperare il tempo perduto, mi sono accorto del post sul blog ufficiale di AdSense in italiano in cui viene scritto che la dimensione dei caratteri predefiniti negli annunci è aumentata.

Per me è stata una doppia svista, non solo perchè ho mancato l’annuncio mesi fa, ma anche perchè ho dedicato molto tempo (prima di questa nuova opzione) a cercare dei modi per mettere in risalto gli annunci intervenendo proprio sulla dimensione dei caratteri. E quando mi viene servita su un piatto d’argento, non la noto.

Vediamo quali vantaggi dovrebbe portare.

I vantaggi di caratteri più grandi

Sono due i vantaggi di poter aumentare la dimensione dei caratteri: una maggiore visibilità degli annunci, e il nuovo impatto sull’occhio allenato degli utenti che ormai automaticamente “saltano” la pubblicità.

Maggiore visibilità e qualcosa di diverso nell’impatto grafico significano capacità aumentata di attirare l’attenzione di chi legge, miglior capacità di generare click e quindi reddito. Per la nostra gioia, sarà sicuramente possibile notare un aumento del CTR (Click-through rate, proporzione tra click e pagine visualizzate) già nei prossimi giorni.

Dopo aver dato la possibilità ai publisher di aumentare le dimensioni dei caratteri degli annunci, Google ha notato il miglior ritorno in termini economici, tanto da decidere di adottare la modifica in automatico, come è possibile leggere nel blog di AdSense:

Abbiamo deciso di apportare questa modifica in base ai commenti dei publisher e ai risultati dei nostri test, che hanno dimostrato un miglior rendimento per dimensioni dei caratteri più grandi.

La modifica riguarda solamente gli annunci la cui dimensione dei caratteri non ha già avuto personalizzazioni e che quindi utilizzano quella predefinita da AdSense. Non danneggia il contesto, visto che comunque il la dimensione complessiva dell’annuncio non è cambiata.

Personalizzare le dimensioni dei caratteri degli annunci di AdSense

Vediamo esattamente come si possono personalizzare le dimensioni dei caratteri. E’ possibile scegliere una tipo di carattere a livello di account: tutti gli annunci del nostro account adotteranno questa nuova dimensione. La dimensione dei caratteri a livello di account si sceglie da Account personale –> Impostazioni account:

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Da qui è possibile scegliere il font (Arial, Times, Verdana) e la dimensione (piccolo, medio, grande). Queste modifiche si ripercuoteranno su tutti gli annunci che non hanno modifiche specifiche (come quelli appena creati): è infatti possibile personalizzare i caratteri a livello di singolo annuncio.

Da Impostazioni AdSense –> Gestione degli annunci, basta cliccare su Modifica impostazioni annuncio per poter personalizzare i caratteri di un singolo annuncio (perchè magari si adatta al design delle nostre pagine meglio di quello scelto a livello di account):

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Lasciando tutto come vedete nell’immagine, verrà adottata la nuova dimensione dei caratteri predefinit da AdSense. Tranne che per esigenze grafiche, consiglio di lasciarli così, cioè predefinito account / predefinito AdSense.

Per quanto mi riguarda, pur tenendo conto del fatto che potrebbe essere un giorno particolarmente fortunato, ho notato cambiamenti tangibili. Sarebbe interessante condividere le vostre esperienze.

Guadagnare con un blog, riflessioni personali e premesse importanti

image Quello di guadagnare col proprio blog o con un proprio sito è un sogno accarezzato da molti. Lo stereotipo ideale d’altronde è davvero allettante: un computer, qualche ora al giorno di lavoro, indipendenza, e guadagni che arrivano anche mentre si dorme. D’altra parte, c’è chi questo obiettivo l’ha davvero raggiunto, come Darren Rowse col suo ProBlogger (vero punto di riferimento per chi vuole monetizzare il proprio blog, in lingua inglese) o l’italianissimo Robin Good di MasterNewMedia (che però scrive anche – o soprattutto – in altre lingue).

Facile buttarsi nell’avventura grazie a strumenti come AdSense, ma presto ci si accorge come l’idea si scontra poi con la realtà.

Spesso mi vengono poste domande sulla mia esperienza in tal senso, e ho deciso di dedicare questo e i prossimi articoli sull’argomento. Con questo post voglio però prima fare qualche premessa. Niente tecniche per il successo immediato, solo alcuni punti di partenza a mio avviso fondamentali.

Con quale autorità?

Nella vita, ho un atteggiamento che spesso non viene capito o che porta a pensare che io sia presuntuoso (ok, lo sono spesso): non credo a quello che mi viene detto per il semplice fatto che chi me lo dice è considerabile un’autorità nella cosa. A tutto tondo: il fatto che il medico mi dica una cosa per me non significa quasi niente, arrivato a casa comincio subito a sfogliare Wikipedia e decine di altri siti per documentarmi. Solo allora mi faccio convinto della cosa.

D’altra parte la storia ci insegna come le grandi menti del mondo si siano spesso sbagliate.

Questo per dire che sebbene io possa condividere le mie esperienze, come i blogger di cui sopra condividono le loro, vale la regola di prendere i consigli di tutti ma di non ascoltarne nessuno. Se volete lanciarvi nell’avventura, fatevi le vostre idee, ma non seguite pedissequamente un modello, perchè ognuno è una realtà diversa e soprattutto sono i pionieri di nuovi percorsi quelli che spesso sfondano.

Esistono delle regole che potremmo definire “matematiche”: fai una cosa, hai dei benefici. Ma è come si amalgamano tutti gli ingredienti che crea un risultato di successo o meno. E ad amalgamarli siete voi, quindi dovrete trovare il vostro modo di farlo.

Si può fare affidamento al guadagno online?

Ok, avete il vostro bellissimo blog visitato da migliaia di navigatori ogni giorno. Avete inserito gli annunci, cominciano ad arrivare i soldi. Riuscite a racimolare uno stipendio! Dite addio al vostro capo, ve ne andate sbattendo la porta, vi dipingete i capelli di verde perchè ormai siete i padroni della vostra vita e non dovete dimostrare niente a nessuno.

Il primo, il secondo, il terzo mese vanno alla grande, i guadagni aumentano, fate un mutuo per la casa e comprate la macchina a rate.

Il quarto mese però succede qualcosa: Google (per qualche motivo tutto suo e del quale difficilmente vi informerà) penalizza il vostro blog, non apparite più nei primi posti nei motori di ricerca, a Feedburner si brucia il cervellone e i vostri iscritti scompaiono (vedi TechCrunch che ha perso due milioni di iscritti).

Niente più guadagni, niente più certezze, e non vi restano neanche i soldi per togliervi quell’orrendo verde dalla testa.

Tutto questo per dire: niente è certo, la Rete si evolve, i mercati si evolvono, la gente cambia gusto. Se pensate al guadagno online per arrotondare lo stipendio, è un buon inizio. Se partite sparati che vi arricchirete, siete quasi già condannati in partenza. Ma soprattutto, non pensate che sia facile o che ci sia un “punto di arrivo”, perchè non c’è.

Si guadagna con un blog?

Certo. Ti iscrivi ad AdSense, metti gli annunci nel blog, inserisci il tuo numero di conto corrente e arrivano i soldi. Il problema è un altro: quanti? AdSense è lo strumento più diffuso per il guadagno online ma paradossalmente si pone tra i meno proficui. Proprio perchè mantiene un profilo relativamente basso attrae molti inserzionisti, ma un profilo basso significa anche un basso guadagno.

Lo stesso ProBlogger, che periodicamente pubblica i suoi guadagni a corredo pratico delle teorie esposte, trae solo una piccola percentuale di guadagni da AdSense. La principale fonte di guadagni sono canali pubblicitari aperti però solo a grandi volumi di traffico (ipotizziamo qualche centinaio di migliaia di visitatori al mese).

Se ricevete qualche decina di migliaia di visitatori al mese (è il mio caso), potete cominciare a cercare di monetizzare il vostro blog, certi che qualche soddisfazione l’avrete. Ma il numero non è ancora sufficiente a portarvi grandi cifre o ad aprirvi le porte delle agenzie pubblicitarie.

Quindi la prima regola è: prima ancora di guadagnare, concentratevi sul fare un blog di successo.

Quali sono i modi per guadagnare online?

In realtà i modi per guadagnare online sono tantissimi, anche se la prima idea che viene in mente è quella dell’inserzione pubblicitaria con strumenti come AdSense in realtà le strade sono poi infinite. Si può anche vendere online: oggetti d’artigianato, quadri, o magari la nostra consulenza.

Ho visto tantissimi blogger tentare diverse strade (e auguro sempre a tutti di avere successo, di diventare ricchissimi e di ricordarsi di quando gli ho risposto a quella mail in cui mi chiedevano aiuto per il blog): vendita di gioielli, vendita di pacchetti turistici. O manuali su come guadagnare online, che a loro volta vanno rivenduti per entrare in un ciclo infinito.

Sono tutte strade percorribili, e a mio avviso tutte possono portare ad avere successo, ma non bisogna mai perdere di vista il fulcro su cui tutto ruota: dovete essere persone di riferimento nel vostro settore.

Vendere (o inserire annunci pubblicitari) non significa automaticamente guadagnare, altrimenti saremmo tutti ricchi. Non ho esperienze nella vendita di prodotti online, ma di certo ce l’ho come acquirente, e posso garantirvi che non compro un prodotto da qualcuno che non mi ispiri fiducia e soprattutto competenza. Se trovo commenti entusiastici, feedback positivi, allora possono anche sborsare, altrimenti vado nel negozio sotto casa, che male che vada posso tornarci a far casino.

Quando un blog ha tanto successo da poterci guadagnare?

Questo è molto relativo, dipende da tanti fattori. La fonte di guadagno di un blog sono i visitatori, ma un loro numero adeguato dipende dalla nostra tecnica di guadagno. Se vendo automobili nel mio blog, magari mi basta piazzarne una decina al mese, e quindi qualche centinaio di visitatori unici può decretare il mio successo. Nel caso di inserzioni pubblicitarie (dove si viene pagati per i click sugli annunci o per le semplici esposizioni) occorre un numero molto più alto di visitatori, nell’ordine di diverse migliaia al giorno.

Diciamo che buttarsi nell’avventura (ma non senza prima essere davvero un punto di riferimento) può aiutarci a stabilire dei canoni. Voglio dire, basta mettere gli annunci per farsi un’idea di quanti visitatori avremmo bisogno per guadagnare una cifra “soddisfaciente, magari facendo trascorrere qualche settimana per osservare l’andamento delle cose. Nel corso dei mesi potremo anche osservare i tassi di crescita dei guadagni per fare delle proiezioni.

C’è posto?

Assolutamente si. Mi piacerebbe citare quello che ha detto una volta una tizia, ma non ricordo chi era la tizia nè cosa ha detto. Il succo comunque era: in alto c’è sempre posto.

E posso garantire che è così, sia per esperienza diretta ma anche per aver visto blogger cominciare ed arrivare a volumi di traffico altissimi (con ottimi guadagni). Non ha importanza se il vostro “settore” è intasato: basta semplicemente fare bene (ed avere un pizzico di fortuna).

E’ importante però non perdere di vista la finalità: se decidete di guadagnare con un blog, tutto si deve evolvere in questa direzione, e tutto dev’essere fatto ad arte. Non basta semplicemente mettere gli annunci: vi dovete trasformare in imprenditori, cominciare a studiare e costruire giorno per giorno il vostro business.

Tutto dev’essere finalizzato allo scopo.

Per concludere

Le considerazioni che ho fatto sono molto generali, ma a mio avviso fondamentali e tornerò spesso su questi punti in futuro. Nei prossimi articoli approfondirò in maniera più specifica dando suggerimenti basati sulla mia esperienza, confrontandola magari con la vostra.

AdSense e la pubblicità basata sugli interessi: interessante per chi ci guadagna, ma la privacy?

image Un mio collega che si occupa di Privacy (intesa come obblighi normativi per le aziende) ha detto una volta: “La privacy… a casa tua!” (per chi ancora non sa che lavoro faccio – visto che mi viene continuamente chiesto - ribadisco che faccio il programmatore nel settore fiscale… no, non chiedetemi consigli sul 730 o gli studi di settore, per favore!). Questa è stata una frase buttata lì per caso ma mi piace citarlo spesso perchè non c’è niente di più vero.

A chi utilizza AdSense per monetizzare il proprio sito sarà arrivata, come me, una mail in cui Google annuncia la nuova pubblicità basata sugli interessi. Un nuovo strumento per cercare di alzare i guadagni (in questo periodo di vacche magre, Google ci prova in tutti i modi), ma che in un certo senso intacca la già poca privacy che un utente gode in rete.

Pubblicità basata sugli interessi

Il meccanismo di base è semplice: a Imma piace il caffè? Bene, Google prenderà nota di questa cosa e quando Imma visiterà un sito in cui si trovano annunci AdSense, Google cercherà di infilarci (spero nei limiti del contesto) pubblicità sul caffè. Così Imma sarà più invogliata a cliccare, magari comprando il prodotto (una fornitura di caffè per le prossime venti generazioni): Google ci guadagna di più e il webmaster del sito di conseguenza.

Raccogliere quindi informazioni sugli interessi degli utenti, basandosi sui siti visitati, per proporre pubblicità più mirati ai loro interessi.

Come funziona praticamente

Navigando in rete, visualizzando o cliccando su un annuncio AdSense, verrà scaricato nel vostro computer un Cookie. Il cookie (biscottino) è un file che i siti utilizzano per memorizzare varie informazioni di servizio nelle macchine degli utenti, informazioni che non minacciano i vostri dati personali. Ad esempio, potete votare i prossimi post solo una volta perchè un cookie nel vostro computer dice se lo avete già fatto in passato. Allo stesso modo, Google non intende raccogliere dati sensibili, quindi non saprà effettivamente che è Imma a visitare ossessivamente siti sul caffè, saprà genericamente che quel computer entra spesso in siti che parlano di caffè.

Niente paura quindi, nessuno busserà alla vostra porta, i dati raccolti sono sempre nel massimo rispetto della privacy.

Disattivare la pubblicità basata sugli interessi

Il meccanismo della pubblicità basata sugli interessi è attivato in automatico, ma i publisher (noi) hanno la possibilità di disattivare la raccolta di dati dal proprio blog, basta entrare nel proprio account, andare in Account personale –> Impostazioni Account, cercare la voce “Preferenze annunci basati sugli interessi” e cliccare su “Modifica”:

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Da qui potrete decidere se impedire o meno la raccolta dati dal vostro sito sugli interessi degli utenti. Se comunque l’utente ha installato il cookie, verranno visualizzati annunci sui dati precedentemente raccolti.

Come si possono tutelare gli utenti

Agli utenti è data la possibilità di tirarsi fuori dal meccanismo semplicemente andando qui e cliccando sul pulsante Opt out. Non vi verrà installato il cookie e non verranno raccolti dati sui vostri interessi.

Cosa penso di fare io?

In linea di massima, il principio degli annunci basati sugli interessi degli utenti può rivelarsi un grande punto di forza per chi pubblica annunci nel proprio sito. E badate bene una cosa: Google è stata molto onesta nell’ammettere di avere questa intenzione (e figurarsi se poteva farlo di nascosto): ci sono molti altri servizi che lo fanno senza dire niente (e i loro cookie in genere vengono tolti dai vari anti-virus-spyware-ecc.). Quello che mi piace poco è l’inevitabilità.

E eticamente non mi piace che un utente magari contento di aver trovato il mio blog, mi lascia un “grazie il tuo blog è fantastico!” e nel frattempo si è beccato un cookie che da quel momento registrerà i suoi interessi. Mi immagino lì, grottescamente trasformato, a pensare: “grazie, grazie, tanto chi ne trae più vantaggi sono io col mio guadagno!”. Ripeto, nessuno toccherà i suoi dati personali, la sua privacy è tutelata, ma l’idea non mi piace lo stesso.

Forse questa stessa etica mi impedirà di arricchirmi col blog, e forse qualcuno sorriderà pensando alla mia ingenuità, ma personalmente disattiverò gli annunci basati sugli interessi. E mi tirerò io stesso fuori dalla raccolta dati.

Credo fermamente in un rapporto sincero con i miei “amici di Internet”.

Maggiori approfondimenti in futuro, se ci saranno novità rilevanti.

Google annuncia i nuovi annunci espandibili di AdSense!

E’ di ieri l’annuncio nel blog ufficiale di AdSense dei nuovi annunci espandibili. Vi sarà già capitato di vedere qualcosa di simile in giro per la rete: uno spot magari animato in una pagina web, che al passaggio del mouse si espande per catturare maggiormente la vostra attenzione. Decisamente fastidioso, ma per fortuna a Google si deve riconoscere che ha sempre cercato di non permettere di invadere troppo le pagine con gli spot (basti pensare al limite di 3 annunci per tipo), e anche in questo caso l’annuncio si espanderà solo cliccandoci sopra, e non solo passandoci il mouse per caso:

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Ma vediamo più in dettaglio le informazioni fornite nell’articolo e alcune considerazioni in merito.

Gli annunci espandibili di AdSense

Come tutti gli annunci di AdSense, anche quelli espandibili pagheranno in base ai click (CPC) o alle visualizzioni (CPM). Nel caso dei click, non basterà la semplice espansione dell’annuncio, l’utente dovrà effettivamente cliccarci e arrivare alla pagina dell’inserzionista. Google promette che gli annunci non saranno eccessivamente invasivi, precisando che:

  • si espanderanno solo quando gli utenti ci cliccheranno sopra
  • non si ingrendiranno oltre il doppio della propria altezza e larghezza
  • una volta ingrandito, l’annuncio apparirà in sovraimpressione al sito, quindi senza deformarne il layout
  • l’utente può chiuderlo in qualsiasi momento
  • gli annunci seguiranno le linee politiche di Google per quanto riguarda il contenuto degli annunci, quindi niente materiale volgare o offensivo

Come visualizzarli nel proprio blog?

Il servizio visualizzerà automaticamente gli annunci espandibili dove attualmente abbiamo inserito annunci illustrati, selezionandoli di volta in volta in base ai propri criteri, allo stesso modo di come sceglie quali annunci visualizzare. Quindi se abbiamo abilitato annunci illustrati nel nostro spazio, avremo abilitato il nostro blog a visualizzare anche quelli espandibili.

Viceversa, non è possibile scegliere (stando a quanto dichiarato) di non visualizzarli, anche se visto che non sono più intrusivi degli altri non è un problema, ed è sempre possibile filtrare gli annunci indesiderati.

Attualmente il servizio è attivo solo negli Stati Uniti, e non è stato annunciato quando si comincierà a visualizzarli anche in Europa.

Considerazioni

Obiettivamente, AdSense è lo strumento più diffuso nel pianeta per guadagnare col proprio spazio web, e nonostante ciò un offre una scelta relativamente molto limitata di possibilità di guadagno. E la situazione è peggiorata da quando sono stati ritirati gli annunci Referral. Quindi ben venga qualsiasi nuova iniziativa!

Anche se in questo caso avremo sempre lo stesso limite di annunci da inserire nel proprio blog, è facile pensare che questo tipo di annunci siano più redditizzi, perchè probabilmente le aziende pagheranno di più per questo servizio (quindi mi accodo alle considerazioni fatte da Darren Rowse).

Trovo fastidioso però che anche se l’utente espande l’annuncio (e quindi il messaggio pubblicitario raggiunge il suo scopo) se il pagamento è basato sui click non riceviamo niente se non visita il sito dell’inserzionista.

Non rimane che vedere come andranno le cose coi publisher americani per capire se questo nuovo tipo di annunci si rivela capace di incrementare il reddito generato da AdSense.

AdSense in Euro: quali vantaggi?

Finalmente dopo tante richieste da parte della comunità e diverse petizioni online, finalmente Google si è decisa a dare la possibilità a noi utenti europei (per la precisione: Italia, Germania, Francia, Paesi Bassi e Spagna) la possibilità di utilizzare l’Euro invece del Dollaro per i pagamenti di AdSense.

Da oggi infatti, accedendo alla bacheca di AdSense, vedrete in alto un link che permetterà il passaggio all’euro:

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Basterà accettare le nuove condizioni d’uso e la cosa è fatta. Stando all’annuncio ufficiale di Google, questi sono i cambiamenti principali:

  • Google Ireland Limited sostituirà Google Inc. nel contratto tra le parti.
  • I publisher (noi) sono responsabili del versamento delle tasse secondo le leggi dei rispettivi paesi. Google rimborserà l’IVA solo in Irlanda.
  • I termini di legge cambiano da quelli della California a quelli inglesi o locali.

Sebbene il cambiamento sia facoltativo al momento, Google consiglia di farlo perché potrebbe diventare obbligatorio in futuro.

Quali sono i vantaggi per noi publisher?

Con i report in Euro, la conversione adesso viene fatta giorno per giorno e questo mette al sicuro da eventuali oscillazioni del dollaro nei confronti dell’euro. Anche se oggi il dollaro sta riguadagnando terreno, nei mesi scorsi abbiamo visto un rapido calo dei guadagni di AdSense dovuti anche alla discesa del valore della moneta d’oltreoceano.

Certo, saremo comunque sensibili all’andamento del Dollaro, ma almeno non vedremo scendere l’equivalente in Euro dei nostri guadagni tra l’inizio e la fine del mese solo perché nel frattempo la moneta americana ha perso potere di acquisto.

Resto dell’opinione, comunque, che dentro la pentola bolle ancora dell’altro, e sarà interessante scoprire quali altre novità ci saranno in futuro.

AdSense for domains, per guadagnare coi domini parcheggiati

image Da ieri è disponibile una nuova opzione nel nostro account su AdSense: la possibilità di guadagnare con AdSense per i domini. AdSense for domains è disponibile da dicembre per tutti gli utenti degli Stati Uniti, e finalmente adesso per tutto il resto del mondo. Il servizio si rivolge a tutti gli utenti che hanno dei domini inutilizzati, o che li usano solo come contenitori personali di materiale vario, ma che comunque ricevono visite.

Invece di una pagina vuota o con solo una scritta “under construction”, è possibile grazie a AdSense for domains popolare di servizi per l’utente e redditizi annunci il dominio, come in questo esempio:

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AdSense for domains può essere anche il motore di un business vero e proprio: facendo incetta di domini scaduti ma che comunque sono conosciuti e continuano ad avere un certo numero di visite è possibile, a fronte di una spesa di registrazione di pochi dollari l’anno, creare tante piccole fonti di reddito.

Per chi fosse interessato, Google ha già reso disponibile un’ottima guida in lingua italiana per cominciare ad usare il servizio e un corposo quick reference su come configurarlo con i maggiori registrar.

AdSense for Feeds, il nuovo blog di Google

image Da quando è stata data la possibilità da Google di poter inserire gli annunci anche nel proprio feed, chi utilizza AdSense per monetizzare il proprio blog o sito non ha perso tempo e ha subito cominciato a sfruttarla.

Ma ogni metodo di pubblicizzazione ha le sue peculiarità e le sue particolari tecniche per renderlo proficuo, e per questo Google ha deciso di affiancare al già esistente blog su AdSense, uno spazio più specifico sull'uso degli annunci nei feed.

Il neonato blog si chiama AdSense for Feeds e al momento è disponibile solo in lingua inglese. Gli articoli si concentrano sulle tecniche per migliorare il rendimento degli annunci ma anche su un utilizzo più efficiente di Feedburner.

La capacità di generare reddito degli annunci nei feed si è rivelata davvero molto scarsa, almeno per quanto riguarda le mie esperienze, sarà quindi interessante seguire gli articoli di approfondimento per capire come migliorare. Gli articoli e gli spunti più interessanti li riproporrò su questo blog.

Inserire annunci AdSense dentro il post con i CSS

image Con la nuova veste grafica, ho inserito gli annunci AdSense non proprio sopra il post, ma all’inizio, facendoli integrare col testo dell’articolo. E’ una cosa che avrei voluto provare da tempo, per testarne il rendimento, ma nel vecchio template letteralmente non avevo lo spazio per farlo.

E’ ancora presto per dire se è una posizione migliorare di quella precedente, i rendimenti (in termini di click o di guadagno) sono sempre soggetti a fluttuazioni, quindi aspetto qualche giorno prima di trarre conclusioni (che condividerò come sempre in un post).

Ho visto comunque che la cosa interessa anche ad altri, ed eccomi qui a spiegare come fare. Sebbene farò sempre riferimento alla struttura di Blogger, il concetto vale per qualsiasi piattaforma in cui sia possibile inserire codice HTML.

Visto che andremo a modificare il codice del template, raccomando come sempre di farne un backup.

Creiamo l’annuncio adatto

Per prima cosa bisogna scegliere il formato, che, come mi è capitato di ricordare spesso, più grande è, meglio è. Ma senza esagerare, bisogna anche lasciare posto al testo dell’articolo altrimenti l’effetto sarà davvero spaventoso. Direi che si dovrebbe di occupare al massimo la metà dello spazio a disposizione. Avendo la colonna dei post un’ampiezza di oltre 600, ho usato un annuncio di dimensioni 300x250:

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Se avete poco spazio, potete anche decidere di usare gli insiemi di link di AdSense, che come rendimento non hanno niente da invidiare agli altri, anzi, vista la posizione particolare potrebbero essere preferibili.

Potete anche usare entrambe le soluzioni: per esempio, un annuncio grande sopra il post, e un insieme di link dentro. Ma la regola del chi troppo vuole nulla stringe vale sempre: se riempite troppo di annunci il post, la sua lettura diventerà difficile, e al tempo stesso correte il rischio di far “perdere valore” ai vostri click.

Gli annunci testuali dovrebbero avere un rendimento nettamente migliore di quelli illustrati, ma consiglio sempre di provare le varie soluzioni.

Ricordatevi che una volta creato l’annuncio, passeranno almeno dieci minuti prima che sia visibile.

Prepariamo il codice

Una volta creato l’annuncio, dovrete usare lo strumento di cui ho parlato in questo post per adattare il codice HTML di AdSense a quello XML del template di Blogger.

Quando avrete fatto, il codice ottenuto va inserito tra:

<span style='float: left; margin: 10px 5px 5px 0px;'>

e

</span>

per avere l’annuncio allineato a sinistra. Se volete invece l’annuncio allineato a destra, come prima porzione di codice usate questa:

<span style='float: right; margin: 10px 0px 5px 5px;'>

Notate che tramite margin impostiamo il margine da lasciare intorno all’annuncio, partendo dall’alto e girando in senso orario. Queste sono definizioni CSS che regolano l’aspetto del vostro template.

Visualizzare l’annuncio solo nella pagina del post

Se volete visualizzare l’annuncio AdSense solo nella singola pagina del post (come faccio io), racchiudete ulteriormente tutto il codice tra:

<b:if cond='data:blog.pageType == &quot;item&quot;'>

e

</b:if>

Questa operazione si rende necessaria perchè lo stesso tipo di annuncio non può essere visualizzato più di tre volte, per cui nella pagina iniziale del blog i primi tre annunci lo avranno e gli altri no, con un effetto grafico non certo piacevole.

Inserire il codice nel template

Andate in Layout->Modifica HTML, selezionate “Espandi i modelli widget” e cercate la seguente porzione di codice:

<div class='post-body'

E subito sopra incollate il codice AdSense che avete ottenuto. Se non riuscite a trovare questa porzione di codice, cercate questa:

<p><data:post.body/></p>

E sempre subito sopra incollate il codice AdSense. L’annuncio verrà visualizzato automaticamente in tutti i post.

A questo punto non vi resta che salvare il template e il gioco è fatto.

Se fate questa modifica, mi piacerebbe avere un vostro riscontro sull’andamento dei click e dei guadagni per condividerne le impressioni.